Il coro nasce nel 1932, grazie all'intraprendenza e alla passione di Arnaldo Filippello, docente di Canto presso le scuole comunali di Lugano. Il nome che viene dato inizialmente all'organico è "Canterini del Ceresio", che solo in seguito verrà cambiato in "Canterini di Lugano". Il repertorio è prevalentemente popolare, orientato alla tradizione musicale ticinese.

La serietà e la qualità che il coro dimostra fin da subito di possedere gli permettono di partecipare a svariate manifestazioni. Nello stesso anno di fondazione, in stretta collaborazione con la "Corale Armonia di Castagnola", viene deciso di dare vita ad una grande festa dell'uva, con tanta musica e un corteo che attraversi le vie cittadine: nasce così la Festa della Vendemmia.

Nel 1939 il Coro partecipa alla prima rappresentazione de "La sacra terra del Ticino", pezzo del prof. Guido Calgari e musicato dal Maestro G. B. Mantegazzi, in occasione dell'Esposizione nazionale di Zurigo. Il medesimo brano verrà riproposto, seppur con qualche aggiustamento, nel 1980 a Lugano.

Negli anni Quaranta parte pure l'avventura discografica, con l'incisione dei primi LP, i quali riscuotono un notevole successo non solo in Ticino, ma anche in Svizzera interna.

Scomparso il Maestro Filippello, il suo posto viene assunto, nel 1953, da Italo Nodari. Egli cerca fin dall'inizio di privilegiare un approccio più "moderno", pur rimanendo solidamente agganciato allo spirito della tradizione originaria.
Nel 1957 ha inizio una serie di tournée all'estero che vedranno impegnati i Canterini di Lugano in Paesi come Olanda, Germania e Italia.

Ciononostante, ci si rende conto di una cosa: la parola "Ceresio", nei Paesi in cui il coro si reca, è sconosciuta. È in queste circostanze che viene deciso di cambiare il nome in "Canterini di Lugano".

Con e grazie al Maestro Italo Nodari il coro raggiunge in quegli anni momenti di intensissima attività. In seguito alla morte di Nodari, nel 1983, il coro rimane senza una guida fino al 1985, data di arrivo del nuovo direttore, il Maestro Mauro Polli. Grazie alla sensibilità e dinamicità di quest'ultimo, verranno introdotti nel coro nuovi canti di autori illustri, arricchendone così il già vasto repertorio.