Le tappe storiche
Data di istituzione

1797

Moti di Lugano

1798

Indipendenza del Ticino

1803

Il sodalizio dalla storia più lunga

Con più di 220 anni di storia, il Corpo Volontari Luganesi è l’associazione più antica della città. Istituito nel 1797 come apparato di difesa dalle truppe napoleoniche, dal 1928 ricopre il ruolo di Guardia d’onore della Città di Lugano e partecipa agli eventi commemorativi più significativi. La sua fama e la sua longevità la deve all’avere sbaragliato, nella notte tra il 14 e il 15 febbraio 1798, l’attacco cisalpino nell’ambito di quelli che in seguito furono chiamati i Moti Luganesi. Questa vittoria gettò le basi per l’annessione, 5 anni dopo, del Ticino alla Confederazione Svizzera. 

Festa nazionale del 1° agosto 2021
Festa nazionale del 1° agosto 2021
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Il Corpo dei Volontari Luganesi offre a tutti i cittadini la possibilità di far parte di questo prestigioso sodalizio e contribuire a portare avanti la memoria delle eroiche gesta del passato, che hanno aperto la via della libertà per Lugano e  tutto il Ticino.

Lo stemma
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Lo stemma risale all'istituzione del Corpo nel 1787. Raffigura una croce bianca su fiamme rosse, al cui centro si trova lo stemma della Città di Lugano. Sul retro figura la Madonna delle Grazie con il bambino, patrona del Corpo.

La Campagna d'Italia
Nel 1796 il Nord Italia era teatro dello scontro tra l’armata guidata da Napoleone Bonaparte e gli eserciti del Sacro Romano Impero, dello Stato Pontificio e del Regno di Sardegna. Lo scontro terminò con la vittoria di Napoleone che, nel 1797, nei territori vinti, istituì la Repubblica Cisalpina. Essa comprendeva anche il territorio del ducato di Milano, molto vicino a Lugano.
Per la sua configurazione geografica e per la posizione strategica, il Ticino era considerato da Napoleone un baluardo difensivo, la porta sulla Svizzera e, più in generale, sul nord delle Alpi. Le sue intenzioni, dunque, erano quelle di rovesciare l’Ancien Régime presente nei Cantoni per creare una Repubblica Elvetica su modello francese. Ai territori ticinesi, quindi, la scelta: restare con i Confederati e aspettare gli esiti dello scontro con Napoleone, oppure, dopo quasi 300 anni di sudditanza alla svizzera, annettersi alla nuova Repubblica Cisalpina, con la quale esistevano stretti rapporti.

La strategia difensiva svizzera
Per far fronte alla situazione, la Dieta riunitasi ad Aarau inviò nei baliaggi italiani una rappresentanza insignita di pieni poteri, che controllasse i moti rivoluzionari e istruisse la popolazione all’uso delle armi in difesa di possibili attacchi da parte dei cisalpini.
Il balivo Jost Remy Traxler istituì il Corpo Volontari Luganesi con una sessantina di aderenti, primo nucleo di difesa del borgo, che venne dotato di uno stendardo, di 500 archibugi e polvere da sparo, dono dei cantoni confederati (che allora erano solo 13).

Volontari, rivoluzionari e libertà
La creazione del Corpo Volontari Luganesi non aveva suscitato l’unanimità, il Consiglio dei vicini di Lugano (che costituiva quello che oggi chiameremmo una versione blanda del Municipio) era scettico e così l'élite culturale del borgo, più attratta dai valori rivoluzionari che dalla fedeltà ai balivi. Non stupisce, dunque, che alla guida dell’attacco dei cisalpini a Lugano, avvenuta nella notte tra il 14 e il 15 febbraio 1798, ci fossero molti luganesi.

Insurrezione del 15 febbraio 1798, Rocco Torricelli, ca. 1800

I cisalpini riuscirono persino a prendere in ostaggio il balivo Traxler. Ma con una battaglia che durò solo un’ora, sebbene in inferiorità numerica, i volontari ebbero la meglio e respinsero i cisalpini. Tre furono i morti tra i cisalpini, uno solo tra i volontari: il giovane Giovanni Taglioretti.

Senza perdere tempo, alle cinque di pomeriggio dello stesso giorno, alcune centinaia di persone, volontari e abitanti, si adunarono sotto l’albergo Svizzero, dove risiedevano i confederati, per rivendicare il proprio diritto a essere “Liberi e svizzeri”. In Piazza della Riforma, che allora si chiamava Piazza Grande, eressero l’albero della libertà, ma anziché completarlo con il cappello giacobino, sulla cima infilarono un berretto simile a quello raffigurato su Guglielmo Tell.

Risvolti
Se il Ticino, soprattutto il Sottoceneri, è oggi parte della Svizzera e non dell’Italia, lo dobbiamo proprio a quella battaglia di un’ora sola, di una piccola truppa contro i cisalpini. Ma, paradossalmente, lo dobbiamo comunque a Napoleone che, dopo aver abbandonato l’idea di realizzare una Repubblica Elvetica su modello francese, con l’Atto di Mediazione del 1803, diede una nuova costituzione alla Svizzera.

Volontari Luganesi in Piazza Grande (l'attuale Piazza della Riforma), Rocco Torricelli, ca. 1800

Acquarelli:
Insurrezione del 15 febbraio 1798, Rocco Torricelli, ca. 1800
Volontari Luganesi in Piazza Grande (l'attuale Piazza della Riforma), Rocco Torricelli, ca. 1800

Approfondimenti:
Ascolta "La battaglia di Lugano" su rsi.ch a cura di Jonas Marti
Guarda "Liberi e Svizzeri" sul canale YouTube a cura di Jonas Marti

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In memoria di Giovanni Taglioretti si trova oggi un epitaffio sui muri di via Canova: “Qui/fedele al giuramento/dei Volontari Luganesi/il 15 febbraio 1798/Giovanni Taglioretti/morì per la patria”. Ad ogni anniversario della sua morte e ad ogni primo agosto, giorno della festa nazionale svizzera, uno schieramento in divisa del Corpo Volontari depone una corona d’alloro in via Canova e sul monumento all’Indipendenza.
Posto nel cuore di Piazza Castello, oggi Piazza Indipendenza, l’obelisco fu eretto nel 1898, in occasione del primo centenario dell’indipendenza ticinese. Porta l’epigrafe: “Liberi e Svizzeri/il motto dei Luganesi nel 1798/un secolo dopo/ripetono esultanti i Ticinesi/e tramandano ai figli/C(on) Q(uesto) M(onumento)".

Foto: Festa nazionale del 1° agosto 2023

1929 – 1943 - Comandante Vegezzi Emilio - Vice comandante Viglezio Egidio

1944 – 1947 - Comandante Viglezio Egidio - Vice comandante Bernasconi Emilio

1948 – 1956 - Comandante Bernasconi Emilio - Vice comandante Maestrini Leone

1957 – 1959 - Comandante Poretti Pietro - Vice comandante Maestrini Leone

1960 – 1971 - Comandante Bernasconi Adriano - Vice comandante Magnoli Bruno

1972 – 1977 - Comandante Gianella Armando - Vice comandante Destefani Paolo

1978 – 1979 - Comandante Luvini Osvaldo - Vice comandante Mordasini Luigi

1980 – 1995 - Comandante Borradori Elio - Vice comandante Mordasini Luigi

1996 – 1999 - Comandante Borradori Elio - Vice comandante Lombardi Rinaldo

2000 – 2012 - Comandante Lombardi Rinaldo - Vice comandante Scalena Flavio

2012 – oggi - Comandante Romaneschi Sergio - Vice comandanti Baiardi Paolo e Scalena Flavio

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In riconoscenza per la fedeltà dimostrata, insieme alle armi e alle polveri da sparo, la bandiera fu una delle primissime cose che i volontari ricevettero dopo la loro costituzione.
Il vessillo originale, sdrucito e rappezzato, è oggi conservato nella casa parrocchiale della Cattedrale di San Lorenzo a Lugano. Ne esiste un secondo esemplare, confezionato nel 1898 dalle suore di Sant’Anna in occasione del primo centenario dei “Moti di Lugano”. Lo si trova sull’Altare della Madonna delle Grazie nella Cattedrale di San Lorenzo.
La Madonna delle Grazie con il Bambino è infatti la patrona del Corpo Volontari Luganesi ed è raffigurata sul vessillo in opposizione allo stemma della Città di Lugano (al centro di una croce bianca poggiata su fiamme rosse). Seguirono altre bandiere, l’ultima creata in occasione del 200 anni del Corpo.

La divisa, che contribuisce ampiamente all’aspetto leggendario del Corpo Volontari, era codificata in una direttiva del 31 maggio 1797: tutti i volontari dovevano dotarsi di un’uniforme consistente in un lungo abito blu scuro con fodera bianca, colletto, orli e risvolti bianchi, bottoni bianchi, gilet bianco e calzoni blu scuro. Il cappello ornato da una coccarda e una piuma rossa e bianca, gli stivali corti alla ungherese. In realtà, i risvolti bianchi erano destinati al corpo del borgo (detti i “bianchi”), mentre ai volontari del corpo di campagna (i “rossi”) erano riservati i risvolti rossi.

Nella foto Giovanni Ronchetti, Festa nazionale del 1° agosto 2021

Il Corpo Volontari Luganesi esiste ancora grazie al sostegno della Città di Lugano, delle Aziende industriali di Lugano - AIL e Banca Stato.

Formazione, statuto e attività

Oggi il Corpo dei Volontari conta 39 unità. Le sua attività si concentrano su eventi storici, patriottici e culturali, in rappresentanza della Città di Lugano. Grazie alla creazione di un reparto di specialisti istruiti per l’attività di sparo a salve con fucili a pietra focaia, il Corpo si esibisce in esercitazioni di parata per occasioni importanti. In particolare la cerimonia di capodanno, la commemorazione della morte di Giovanni Taglioretti il 15 febbraio e la festa nazionale svizzera il 1° agosto.

Foto: Corpo volontari Luganesi con il Sindaco Michele Foletti, Festa nazionale del 1° agosto 2023

Festa del 1° Agosto 2023
Organigramma

Comandante
Romaneschi Sergio

Vice-Comandanti
Baiardi Paolo
Scalena Flavio

Furiere
Rossini Piergiorgio

Sergente Maggiore
Crivelli Andrea

Sergenti
Gobbin Lino
Lepori Mauro
Sirchia Fabio

Caporali
Alberti Giuliano
Buffolino Claudio
Zomer Luca

Appuntati
Cacciabue Giancarlo
Cimarolli Manuel
Guffanti Fabio
Hold Peter
Pettinaroli Felice
Rezzonico Antonio

Volontari

Agostoni Paolo
Besseghini Marco
Bossola Patrick
Bonaglia Roberto
Dal Magro Fausto
De Luigi Alberto
Ferrari Ulisse
Foletti Gabriele
Gaggini Mauro
Grandi Andreas
Grumelli Daniel
Lorenzi  Andrea
Luminati Carlo
Marti Jonas
Molinari Oliviero
Pfund Tito
Reggiori Sebastiano
Rezzonico Paolo
Schneidt Emilio
Tarchini Andrea
Tunesi Emilio
Tresoldi Christian
Valtulini Mirko

Video
Contatti

Corpo Volontari Luganesi
Via Istituto Rusca 13
6929 Gravesano

t. +41 79 211 69 82
[email protected]