Tra gli enti con cui la Città collabora, i Patriziati occupano un ruolo particolare, siccome contribuiscono in modo essenziale alla tutela della natura, delle tradizioni e della storia locali. Essere patrizio può significare conoscere le proprie radici; per chi è attivo nel Patriziato significa spesso dedicare tempo e competenze, in forma volontaria, a progetti di utilità collettiva.

Per valorizzare questo impegno da diversi anni sono stati intensificati i rapporti tra la Città e i Patriziati di Lugano - quindici in totale - fino a giungere, nel 2018, alla creazione di una festa loro dedicata: Patriziamo, inserita nel contesto della Festa d’autunno, per favorire l’incontro con il grande pubblico e superare l’idea, talvolta diffusa, di un’istituzione elitaria o legata al passato.

Dopo il rinnovamento del concetto della manifestazione, nel 2024 l’evento ha assunto il nome "La corte dei patrizi": uno spazio di incontro tra Patriziati e cittadinanza, pensato anche per i più giovani. La corte è al tempo stesso vetrina delle attività patriziali e luogo di confronto, con edizioni dedicate di volta in volta a un tema specifico, in coerenza con i valori patriziali e in relazione al territorio.

Nel 2024 il tema è stato la mela, protagonista del progetto di mappatura delle antiche varietà di alberi da frutto avviato nel 2019 dal servizio Verde pubblico con l’Alberoteca.

L’edizione del 2025, la seconda sotto la nuova denominazione, è stata dedicata al castagno, con approfondimenti e attività  per valorizzarne la presenza storica e culturale nel territorio luganese.

Nel percorso tra bancarelle e grottini della Festa d’autunno, il pubblico viene invitato a una sosta nella corte del Municipio, che per l’occasione diventa La corte dei patrizi e che, durante il resto dell’anno, resta la corte dei cittadini.

L'edizione 2025

La seconda edizione della Corte dei Patrizi si è tenuta dal 3 al 5 ottobre 2025. Il patio del Municipio di Lugano ha ospitato l’itinerario immersivo Sulla via del castagno, con cinque postazioni tematiche su storia, tradizioni e utilizzi di questo albero simbolo del territorio. È stata un’occasione unica per conoscere e vivere la tradizione castanicola, grazie alla collaborazione dei Patriziati, dell’Associazione dei Castanicoltori della Svizzera italiana e del Centro di Competenze Agroalimentari Ticino.

Non sono mancate in corte le degustazioni guidate con Ticinowine, dedicate al vitigno autoctono Bondola, oltre a momenti di intrattenimento, dimostrazioni e attività per tutte le età, fra cui la presenza dell’artigiana cestaia Daniela Trovanelli che mantiene viva questa tradizione in Ticino attraverso corsi e laboratori.

Domenica mattina, la corte ha fatto da palcoscenico a una diretta radiofonica di RSI Rete Uno, con le trasmissioni L’ora della terra e La domenica popolare e la presenza del gruppo Cantiamo Sottovoce.

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