Domande frequenti
Le domande e le risposte più frequenti sul progetto del Polo sportivo e degli eventi

Il progetto del Polo sportivo e degli eventi è ampio e articolato. Per poterlo raccontare meglio abbiamo raccolto una serie di domande possibili e formulato delle risposte semplici. L'obiettivo è di permettervi di comprendere il meglio possibile la portata e i risvolti dell'opera.
Progetto
Il PSE è un'importante opera architettonica e urbanistica composta da diversi elementi legati fra loro. La sua peculiarità è quella di proporre in un unico luogo tanti contenuti diversi adatti a diverse fasce della popolazione. Oltre a valorizzare, promuovere e sostenere l'offerta sportiva di Lugano, il PSE contribuisce a migliorare la qualità di vita del quartiere di Cornaredo grazie a un'importante riqualifica urbana, alla creazione di aree verdi, spazi pubblici e luoghi di incontro e relax dedicati a giovani, anziani e famiglie.
Le superfici edificate del PSE sono così distribuite: per il 65% servizi dedicati alla collettività (stadio, palazzetto, uffici amministrativi, Polizia comunale) e per il 21% residenze in posizione attrattiva. Per il restante 14% i contenuti sono ancora da definire, non si escludono altri servizi per la popolazione. Inoltre, tutta l’area è caratterizzata da accoglienti spazi pubblici.
In particolare, sono previsti:
- uno stadio di 10'000 posti conforme ai parametri della Swiss Football League per poter disputare partite di Super League e competizioni internazionali, come ad es. la Coppa UEFA;
- un palazzetto dello sport - che sarà la "casa" delle nostre associazioni sportive e un centro di competenza regionale e nazionale - in grado di ospitare manifestazioni sportive nazionali e internazionali (3'000 spettatori seduti) ed eventi (4'000 spettatori);
- uno stabile dell'Amministrazione comunale con servizi razionali ed efficaci, in prossimità di quartieri densamente popolati;
- contenuti privati anche di interesse generale (superfici commerciali, amministrative, residenziali).
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Foto ©Cruz y Ortiz – Giraudi Radczuweit architetti

La realizzazione del PSE è prevista a tappe. Per prima cosa saranno realizzati i "contenuti sportivi": lo stadio nel 2023-2025 e il palazzetto dello sport nel 2024-2026.

Nel 2025-2028 sarà il turno dei "contenuti complementari": le due torri (una delle quali riservata agli uffici comunali), il blocco servizio (Polizia comunale e contenuti legati alle attività sportive), l'edificio sud (contenuti gastronomici e commerciali), i principali spazi pubblici esterni.

Infine, nel 2026-2029, i "contenuti privati": l'edificio ovest con l'autosilo e le aree esterne private.
Foto ©Cruz y Ortiz – Giraudi Radczuweit architetti
No, è per tutti. Oltre a valorizzare e sostenere l'offerta sportiva di Lugano, il progetto prevede infatti un'importante riqualifica di tutto il quartiere di Cornaredo, con l'inserimento di grandi aree verdi (in particolare un parco urbano di oltre 12'000 m2) attrezzate per il tempo libero e il relax, nuovi spazi pubblici di incontro ideali per sostare o passeggiare, ma anche per concerti e manifestazioni, e la creazione di percorsi dedicati alla mobilità lenta.
Inoltre, la riunione dell'Amministrazione comunale e degli sportelli in una delle due torri, così come lo spostamento della Polizia comunale nell'adiacente blocco servizi, renderanno più razionali ed efficaci i servizi alla cittadinanza, che potrà sbrigare le pratiche in un unico luogo.
Sì. Il grande parco urbano e le ampie zone d'incontro e di ristoro, unite da numerosi percorsi pedonali e ciclabili, renderanno il PSE un luogo piacevolmente fruibile dai cittadini di tutte le età. Un'occasione per ampliare ulteriormente le opportunità di scambio tra generazioni diverse, come accade ad esempio attorno ai campi dei settori giovanili, dove familiari, accompagnatori e semplici curiosi possono facilmente interagire tra loro.
Inoltre, i moderni spazi all'interno di un comparto autonomo e completo di servizi saranno particolarmente attrattivi per la popolazione anziana.
Il progetto che ha vinto il concorso di architettura si fondava su dati teorici che hanno dovuto essere approfonditi e adeguati alle esigenze reali. La parte centrale del progetto è rimasta uguale, mentre i cambiamenti migliorano la qualità, la funzionalità e la sicurezza del progetto; rispondono a esigenze puntuali (ad es. garantire le partite del FCL e del calcio giovanile durante le fasi di cantiere); accrescono la qualità di vita degli abitanti grazie a nuove aree verdi e spazi pubblici; ampliano la rete ciclopedonale e risolvono i bisogni logistici dell'Amministrazione comunale, poiché gli uffici attuali sono obsoleti e sparpagliati sul territorio, non facilmente raggiungibili dai cittadini.
Una fase di approfondimento rappresenta l'evoluzione naturale di ogni opera architettonica e urbanistica, non solo del PSE.
Perché il PSE è un tutt'uno. Ogni sua parte è necessaria per raggiungere il risultato migliore per la città e la popolazione: offerta sportiva adeguata alle necessità delle associazioni, stadio a norma per le partite di Super League, architettura curata, qualità urbanistica e quindi migliore qualità di vita per gli abitanti di Cornaredo.
Isolare stadio e palazzetto dal resto del progetto sarebbe stato come costruire una "cattedrale nel deserto": nell’area ci sarebbero solo due contenitori chiusi frequentati unicamente durante le competizioni e gli allenamenti e vuoti il resto del tempo. La Città, invece, realizzerà un comparto vivo 7 giorni su 7 e durante tutto l'arco della giornata grazie ai “contenuti complementari” (commerci, servizi amministrativi, residenze, spazi pubblici per lo svago e lo sport all'aperto).
Sì, la nuova pista di atletica è una parte importante della prima tappa del PSE e il Consiglio comunale ha già stanziato un credito per la sua progettazione.
Nella nostra regione, infatti, non ci sono sufficienti piste di atletica rispetto al bisogno: oltre al rifacimento di quelle esistenti – per cui vi sono progetti in corso – è necessario poter realizzare e disporre di una nuova pista. L’inaugurazione della pista di atletica del PSE potrà avvenire già entro il 2025, anno in cui sarà pronto anche il nuovo stadio. Potrà ospitare competizioni regionali e la vicinanza con la scuola della Gerra creerà sinergie con l’insegnamento dell’educazione fisica. Ci saranno tribune, spogliatoi, magazzini e uffici utili anche alle necessità della Società Atletica Lugano, che sarà consultata per la progettazione.
L’allenamento per bambini e velocisti sui 100 metri sarà possibile durante tutto il cantiere. Per il mezzofondo sono previste alternative in altre strutture luganesi, quando quest’attività dovrà trasferirsi per due anni dopo il 2023, con l’inizio dei lavori dell’Arena Sportiva.
Costi
Lo stadio e il palazzetto dello sport costano 167 milioni di franchi. Il partner privato finanzierà il PSE per un totale di 374 milioni: oltre al palazzetto e all'arena sportiva questo dato tiene conto dei costi delle altre strutture previste nell'area.
La Città avrà anche delle entrate: 83 milioni di diritti di superficie (920 mila franchi all’anno) nei 90 anni della concessione. Il 75-80% dei lavori edili saranno assegnati ad aziende della regione ed è prevista la creazione di alcune centinaia di posti di lavoro. Il PSE è quindi un importante investimento anticiclico.
Per i contenuti sportivi è stato stabilito un tetto dei costi di 167 milioni, che sarà ridotto con le ottimizzazioni emerse nella fase di progettazione definitiva. Le ulteriori economie che saranno conseguite dal partner privato in fase realizzativa verranno riconosciute nella misura di due terzi in favore della Città.
I contenuti sportivi saranno di proprietà del partner privato e, una volta pronti per l’esercizio, saranno concessi in leasing alla Città per circa 27 anni, periodo alla fine del quale saranno riscattati dal Comune per un franco. Comunque, se in futuro ce ne fossero le condizioni, la Città potrebbe optare subito o anche dopo al riacquisto dei contenuti sportivi, oppure procedere ad ammortamenti straordinari, per esempio con i sussidi percepiti, così da ridurre gli oneri dei canoni di leasing.
Il leasing - già garantito dai partner privati - rappresenta uno dei possibili strumenti di finanziamento a disposizione della Città per i contenuti sportivi. I tassi di interesse sono del 2.38% per l’arena sportiva e del 3.08% per il palazzetto. La Città ha la facoltà di riscattare immediatamente o successivamente i contenuti sportivi, finanziandoli quindi in altro modo, oppure - se dovesse scegliere il leasing - provvedere a versamenti straordinari sia iniziali sia successivi, così da ridurre gli interessi dovuti.
Ciò permetterebbe alla Città di ottimizzare le modalità di finanziamento a dipendenza dell’evoluzione della sua capacità finanziaria. La Città si occuperà di gestire i contenuti sportivi e incasserà i relativi affitti; per lo stadio è già previsto un contratto con il FC Lugano.
Lo stadio di Lugano ha una capacità di 10'000 posti e per posto a sedere il costo risulta simile a quello di altri stadi di dimensione paragonabile già progettati e/o realizzati a Thun, Aarau o Losanna. Per fare un confronto corretto occorre tenere conto delle differenze costruttive e concettuali fra i diversi stadi, come ad es. il numero di parcheggi, lo standard energetico e i costi delle infrastrutture necessarie.
I risultati dei calcoli sulla base del posto a sedere sono i seguenti: a Lugano 6'013 franchi, a Thun 6'096 franchi, ad Aarau 6'031 franchi e 6'028 franchi a Losanna.
A ciò si aggiungono i costi di necessità specifiche a ogni città. Per Lugano, fra l’altro, ad es. la realizzazione di uno stadio provvisorio per garantire la continuità delle stagioni calcistiche.
È una scelta obbligata a causa dell’elevato indebitamento di Lugano, che nel 2013 aveva raggiunto il miliardo di franchi. Gradualmente, grazie al piano di risanamento del Municipio, il debito si è oggi ridotto a 900 milioni. Questa evoluzione favorevole consente alla Città di sottoscrivere rifinanziamenti di prestiti in scadenza a condizioni molto vantaggiose e di stipulare contratti per le necessità di liquidità a breve termine con interessi negativi a favore della Città.
Al contrario, un finanziamento diretto della Città al PSE avrebbe avuto come conseguenza l'aumento dell’indebitamento strutturale e un peggioramento della solvibilità e dell'affidabilità finanziaria di Lugano (rating), riportando la Città a un livello di indebitamento sostenibile unicamente bloccando altri investimenti o vendendo beni patrimoniali. Questa scenario avrebbe penalizzato molti settori della società.
Ricordiamo, inoltre, che l’accordo generale di partenariato pubblico privato (PPP) non vincola la Città alla soluzione del leasing e della locazione. Lugano può infatti ottimizzare in modo flessibile i costi di finanziamento, sia con ammortamenti straordinari (iniziali o durante il contratto), sia con il riscatto anticipato, a dipendenza delle possibilità di indebitamento effettive. Nello specifico, sarà possibile riacquistare lo stadio e il palazzetto subito alla consegna oppure, dopo 5 anni, lo stadio a ogni scadenza annuale e il palazzetto a ogni scadenza quinquennale.
Questa ipotesi, seppur non da scartare a priori, alla luce della situazione attuale risulta difficilmente praticabile.
Non si può in ogni caso escludere che l'evoluzione dei conti della Città nei prossimi anni, in particolare per quanto riguarda l'indebitamento verso terzi, possa portare alla realizzazione del riacquisto di almeno una delle due infrastrutture, stadio o palazzetto dello sport.
Inoltre, come prevede il contratto, potrebbe essere possibile operare da subito un ammortamento straordinario sul valore del finanziamento delle infrastrutture o, altra possibilità ancora, operare ammortamenti straordinari del debito negli anni successivi.
La Città ha già pianificato investimenti importanti: circa 210 milioni di franchi sull'arco di 4 anni. Questi investimenti dovranno essere finanziati in parte con prestiti a lungo termine, per cui è prevedibile una crescita del debito.
Un ulteriore aumento dei finanziamenti bancari o obbligazionari determinato dalla realizzazione in proprio del PSE avrebbe messo in pericolo il mantenimento del rating AA3 stabilito dall’agenzia Moody’s e, di conseguenza, avrebbe potuto comportare una perdita di attrattività per gli investitori e a un indebolimento della capacità della Città di contrattare finanziamenti a tassi favorevoli.
La questione non è quindi legata unicamente al tasso d'interesse applicato ma anche alla possibilità della Città di poter accedere con serenità al mercato dei capitali per far fronte a future necessità dovute sia ai nuovi investimenti sia al rimborso dei prestiti in scadenza.
Il maggior fabbisogno medio globale sui conti della gestione corrente della Città è stato stimato in 10 milioni. Grazie ai contributi cantonali e federali, così come alle ottimizzazioni di progetto in corso, si potrà ridurre il canone leasing e quindi anche l’incidenza annua complessiva di circa 1.5 milioni. Va sottolineato che una volta riscattato il leasing per le strutture sportive, la Città continuerà a percepire per oltre 60 anni circa un milione all’anno per i diritti di superficie della seconda e terza tappa del PSE.
È verosimile che fra qualche anno vi sarà un aumento massimo di 3 punti del moltiplicatore, che per buona parte dei contribuenti equivale a un incremento pari a circa 50 franchi all'anno.
Tuttavia, questo aumento sarà necessario in ogni caso: sia se il PSE sarà realizzato con i privati sia se sarà realizzato in proprio. Le due varianti hanno costi differenti ma in entrambi i casi occorrerà aumentare il moltiplicatore per garantire la realizzazione e la gestione del PSE.
Gli oneri a carico della Città e dei cittadini potranno essere ridotti grazie ai contributi finanziari della Confederazione e del Cantone.
Il Consiglio federale ha deciso di sostenere la costruzione di impianti sportivi in Svizzera nel periodo 2022-2027, con una richiesta di credito al Parlamento nell'ambito della Concezione degli impianti sportivi di importanza nazionale (CISIN); Berna prevede di investire nel PSE fino a 5 milioni di franchi.
Il Cantone, da parte sua, ha anticipato la volontà di aumentare il suo contributo al progetto da 6 a 18 milioni di franchi dal Fondo Swisslos.
Non da ultimo, l'Ente regionale di sviluppo del Luganese sta valutando una modalità di coinvolgimento dei Comuni della regione.
Accordo pubblico privato
Perché è una modalità di finanziamento che da decenni ormai permette agli enti pubblici di realizzare opere importanti tutelando la solidità delle casse pubbliche e proponendo progetti interessanti per tutta la popolazione e non destinati a un solo target.
In particolare, le maggiori realtà urbane svizzere ed europee hanno finanziato e finanziano gli stadi grazie a partenariati con i privati perché solo così raggiungono risultati di qualità. Oltre a realizzare uno stadio, infatti, possono essere riqualificati e creati spazi di aggregazione, svago, lavoro e incontro per la popolazione.
In quest'ottica, il PSE potrà dare impulso all'economia locale, riqualificare l'intero quartiere e diventare una "casa" in grado di accogliere tutte le realtà sportive cittadine.
No, entrambe le parti sono tutelate nei propri interessi. Il partenariato pubblico privato permette di affrontare la realizzazione e la gestione del PSE con una definizione chiara dei diritti e degli obblighi sia della Città sia degli investitori.
L’accordo è stato raggiunto con piena soddisfazione della Città, in conformità con le condizioni poste dal bando di concorso e in un clima di dialogo e disponibilità continui dei partner convolti. Il negoziato non ha favorito gli investitori ma è stato equilibrato e ha gettato le basi per una collaborazione trasparente ed efficace.
Il Gruppo HRS SA di Frauenfeld ha una comprovata esperienza nello sviluppo e nella realizzazione di progetti complessi, come ad esempio lo stadio della Maladière a Neuchâtel, il Kybunparkai di San Gallo, la Tissot Arena di Bienne e lo Stadio del Wankdorf di Berna.
Si tratta di un partner competente, affidabile e finanziariamente solido, così come gli altri partner privati coinvolti da HRS nel progetto: Credit Suisse Anlagestiftung e Credit Suisse Fonds.
Per scegliere gli investitori con cui realizzare il PSE la Città ha indetto un concorso che è stato vinto dal Gruppo HRS SA. Si tratta di un investitore solido, che ha già costruito stadi simili in altre città svizzere e garantisce un'esperienza comprovata.
Per la progettazione e la realizzazione il Gruppo si è impegnato a far capo in larga misura a ditte ticinesi. Vi sarà quindi un importante valore aggiunto per la nostra regione, così come una spinta anticiclica alla nostra economia che, anche a causa del Covid-19, necessita di un rilancio.
L'investimento complessivo di 360 milioni avrà importanti ricadute sul mercato ticinese. Per la progettazione e la realizzazione gli investitori si sono impegnati a far capo in larga misura a ditte ticinesi (per circa il 75-80% del volume delle opere) e saranno creati circa 375 posti di lavoro in 4 anni.
Il contratto con il partner privato prevede l'obbligo di esemplarità sociale e ambientale. Devono essere osservate le leggi sul lavoro distaccato e l'idoneità secondo la legge sulle commesse pubbliche. Questi obblighi devono essere rispettati anche da eventuali subappaltatori. Sono previste responsabilità chiare e un'organizzazione di controllo specifica (WORKcontrol) che collabora con i committenti e le parti sociali.
Stadio e palazzetto dello sport
Sì. Lo sport è un'attività fondamentale per famiglie, giovani, bambini, singoli e gruppi. Le squadre di Lugano sono ai vertici sportivi nazionali in molte discipline e le associazioni contano centinaia di adesioni. Oggi, però, la Città purtroppo non può offrire una struttura adatta ai bisogni.
A 70 anni dall'inaugurazione del vecchio stadio di Cornaredo e dopo decenni di spostamenti nelle palestre della regione per le altre discipline (con il pagamento di affitti milionari) grazie al PSE si può ora fare un salto di qualità.
Il PSE potrà infatti ospitare tutte le attività praticate dalle associazioni sportive a condizioni ottimali. Sarà possibile anche riorganizzare attività complementari allo sport come ristorazione, spazi fitness, studi di medicina sportiva, ecc.


Foto ©Cruz y Ortiz – Giraudi Radczuweit architetti
Lo stadio occupa un'area rettangolare di circa 152 x 116 metri e ospiterà 10'000 spettatori, seduti e al coperto. Oltre alle partite di calcio può accogliere eventi musicali, seminari e convegni, così come altre manifestazioni compatibili con il campo da calcio. L'arena viene concessa dall'investitore in leasing alla Città di Lugano per una durata di 27 anni, dopodiché sarà ceduta alla Città per 1 franco.
Ricordiamo, inoltre, che l’accordo generale di partenariato pubblico privato (PPP) non vincola la Città alla soluzione del leasing e della locazione. Lugano può infatti ottimizzare in modo flessibile i costi di finanziamento, sia con ammortamenti straordinari (iniziali o durante il contratto), sia con il riscatto anticipato, a dipendenza delle possibilità di indebitamento effettive. Nello specifico, sarà possibile riacquistare lo stadio e il palazzetto subito alla consegna oppure, dopo 5 anni, lo stadio a ogni scadenza annuale e il palazzetto a ogni scadenza quinquennale.
Perché lo stadio di Cornaredo non è conforme agli standard della Swiss Football League (SFL) per gli stadi delle partite di Super League, che devono rispondere ai requisiti della categoria A. Nel 2015 per permettere al Football Club Lugano (FCL) di giocare in casa la SFL ha rilasciato una deroga valida fino al termine della stagione agonistica 2020-2021.
Dal 2021 una modifica del regolamento delle licenze consente tuttavia di accordare all'FCL un'estensione annuale dell'autorizzazione eccezionale, purché il progetto del PSE continui ad avanzare.
Stabile amministrativo
I locali dei servizi comunali che si trovano in centro sono vecchi, non sufficienti e poco efficienti. L’edificio di via della Posta 8 ad es. era nato come ospedale, poi è stato trasformato in sede delle dogane, e infine vi sono stati alloggiati gli uffici comunali. Ristrutturare questo stabile costerebbe 30 milioni di franchi senza risolvere i problemi di spazio e dispersione degli uffici sul territorio, per cui oggi i cittadini devono spostarsi da una sede all’altra per svolgere le loro pratiche.
Riunire i servizi della Città sotto uno stesso tetto, al PSE, favorisce sinergie funzionali a tutto vantaggio di un migliore servizio alla cittadinanza e di una maggiore sostenibilità.
Inoltre, l'edificio in via della Posta 8 si trova in una posizione di grande pregio e la Città prevede di trasformarlo in uno stabile residenziale, con appartamenti ad affitti sostenibili destinati a famiglie, singoli, anziani e giovani. Sarà possibile realizzare 57 alloggi di diverse dimensioni, per 163 inquilini che potrebbero vivere in centro 7 giorni su 7. Traslocare 113 collaboratori dal centro a Cornaredo permetterà quindi di liberare locali preziosi, con vantaggi finanziari, urbanistici e sociali.
Considerata la prospettiva di crescita legata ai bisogni futuri della Città, sono previste 361 postazioni nella Torre est per i collaboratori dell'Amministrazione e 220 postazioni per la Polizia comunale nel Blocco servizi. Attualmente, i servizi amministrativi coinvolti nello spostamento presso il PSE comprendono 298 collaboratori, di cui 113 con sede in via della Posta 8. Per quando concerne la Polizia, l'organico indicato è prudenziale, sarà in ogni caso raggiunto gradualmente, sull'orizzonte 2040, e tiene conto sia di una naturale crescita sia delle potenziali nuove competenze che si vanno a profilare nell'ambito delle polizie comunali.
Perché l'onere sarebbe sproporzionato. L’investimento globale necessario sarebbe di 40 milioni, con ulteriori e alti costi per adattare le sedi provvisorie e, non da ultimo, tempi di attuazione lunghissimi. Inoltre questa opzione non risolverebbe il problema dell'attuale frammentazione degli uffici in molte sedi né quello della difficoltà dei cittadini a orientarsi per trovare il servizio giusto.
Al contrario. L'obiettivo del Municipio è proprio quello di dare il suo contributo per trasformare il centro in un luogo da vivere tutti i giorni e a tutte le ore, non solo negli orari di ufficio. Come? Grazie a spazi di incontro per le famiglie, commerci innovativi, attività tradizionali consolidate, uffici, spazi per la cultura e l'arte. Non da ultimo, la riconversione degli spazi amministrativi in via della Posta 8 da uffici ad appartamenti porterà in centro nuovi abitanti.
È un obiettivo ambizioso da perseguire sul lungo termine, anche con la collaborazione fra ente pubblico e privati.
Le belle e pregevoli facciate esistenti saranno mantenute integralmente; sarà creata una nuova corte, uno spazio di qualità destinato a cittadini e residenti, che permetterà di attraversare l'edificio entrando dai tre portoni esistenti.
Gli interni saranno pensati per favorire occasioni di incontro e i residenti avranno a disposizione un generoso tetto terrazzato; il piano terreno sarà invece destinato ai commerci o a uso amministrativo.
Spazi pubblici
La superficie centrale libera del PSE è di circa 14'200 mq. Con l'area pubblica esterna e la piazza degli eventi, Lugano disporrà di un luogo adatto per svolgere concerti e manifestazioni che oggi si adattano male agli spazi ridotti del centro cittadino.
Oltre a un'ampia zona verde sono previsti due campi da basket, aree gioco, un pump track e installazioni sportive per lo street boulder, lo street workout e l'arrampicata. Il verde libero permetterà di piantare pini silvestri, noci, lecci, querce, mirti, tigli: in totale 273 nuovi alberi.
Sì. Il percorso pedonale più importante del quartiere di Cornaredo costeggia il fiume Cassarate e porta fino in centro città; su questa tratta è prevista anche la realizzazione di un percorso ciclabile cantonale. In tutta l'area del PSE ci sarà una netta separazione tra i flussi pedonali e il traffico veicolare, a tutela della sicurezza di pedoni e ciclisti.
Una rete di percorsi per la mobilità lenta permetterà di spostarsi fra le diverse aree del comparto creando, contrariamente alla situazione odierna, un piano orizzontale accessibile alla popolazione da ogni lato. Nel perimetro del PSE non circoleranno automobili in superficie.
Sì. Il progetto del PSE non solo prevede percorsi ciclabili che uniranno le varie aree del comparto ma incrementa le tratte che collegano il quartiere di Cornaredo con i quartieri e i paesi limitrofi, rendendo quindi completamente percorribile un'area che oggi non lo è. Ne è un esempio il previsto percorso ciclabile cantonale che costeggiando il fiume Cassarate porterà fino in centro. Anche il nuovo Centro sportivo Al Maglio, situato a ridosso del Piano della Stampa ed elemento imprescindibile del progetto, prevede all'interno dei suoi spazi ulteriori percorsi e sarà collegato con le piste ciclabili Canobbio-Tesserete e Lugano-Sonvico.
Il progetto stradale cantonale per il Nuovo Quartiere Cornaredo (NQC) è indipendente dal progetto del PSE. È previsto il declassamento di via Sonvico, a nord del PSE, che potrà essere percorsa solamente dai mezzi del trasporto pubblico, e la creazione di una nuova strada di 250 metri a sud, con quattro corsie comprese le preselezioni che fluidificano il traffico.
Le aree del PSE saranno collegate da un percorso pedonale molto ampio (12 m di larghezza) e da una passerella che permetterà l'attraversamento centrale di pedoni e ciclisti.
Non da ultimo, beni culturali attualmente separati da traffico e posteggi come la Masseria di Cornaredo e l’ex-Centrale termica saranno parte di un comparto armonioso.
Alloggi
L'evoluzione futura del mercato non può essere determinata oggi, troppe sono le variabili, la demografia è fluttuante e non segue un'evoluzione uniforme.
In ogni caso il contratto fra Città e partner privato prevede benefici per entrambi: spazi amministrativi e residenziali (a carico del privato) e importanti contenuti pubblici (per lo svago, lo sport, la natura in città), commerciali e alberghieri, a tutto beneficio del quartiere, della qualità di vita degli abitanti e del tessuto economico e sociale.
La nuova tipologia di spazi abitativi, flessibili e in un luogo unico - tutti con terrazza rivolta verso il Monte Brè e il nuovo parco urbano - è adatta a nuclei familiari medio piccoli, a giovani e anziani, e permetterà di attrarre nuovi abitanti, nuovi redditi e nuovi contribuenti, un fattore indispensabile per mantenere Lugano competitiva.
La Città lo auspica e il privato è disponibile per approfondire collaborazioni in questo senso. Inoltre, Lugano prevede nella propria strategia dell'alloggio una riqualifica generale del comparto a ovest, in via Trevano / via Torricelli, che comprende anche le case del 1948 dell'architetto Rino Tami e dell'architetto Schnebli con circa 120 appartamenti.
Sviluppo urbano
No, perché la funzionalità del comparto PSE necessita di entrambi i contenuti, quelli sportivi e quelli civici. Solo progettando questi elementi insieme (anziché ognuno separatamente, in tempi diversi e senza un legame architettonico-urbanistico) si potrà costruire un quartiere armonioso e ben integrato in tutte le sue parti, così da avere una vera qualità nell'uso dello spazio, riducendo anche i costi.
Sì, il Piano regolatore in vigore ammette la possibilità di realizzare nel quartiere edifici alti fino a 45 metri.
L'introduzione della residenza è oggetto di una modifica in corso del Piano regolatore, già adottata dai Consigli comunali di Lugano, Canobbio e Porza. La variante è in attesa di approvazione da parte del Consiglio di Stato e introduce la possibilità di contenuti residenziali per una quota massima pari al 50%, la metà per abitazione primaria. Gli edifici residenziali potranno essere realizzati nella terza tappa (a partire dal 2025), dopo i contenuti sportivi e quelli complementari. Ci sono dunque sufficienti tempi tecnici per garantire l'approvazione della variante del Piano regolatore.
Sostenibilità ambientale
Sì. La scelta di realizzare il PSE a Cornaredo è coerente con la pianificazione cantonale e comunale.
È poi importante notare che la superficie realizzata è poco più della metà di quanto è ammesso dal Piano regolatore. Si tratta di un’impostazione accorta, che ha dato priorità alla ricerca di equilibri sostenibili fra le diverse componenti del PSE e alla riqualifica del contesto. Le proporzioni dell’opera sono state adeguate alla scala del territorio anziché allo sfruttamento della superficie realizzabile.
Tutti i temi ambientali sono stati affrontati nel dettaglio, e meglio:
- l'inserimento nel paesaggio è ottimale e favorisce uno sviluppo armonioso di tutto il comparto;
- la strategia energetica è improntata sull'approvvigionamento locale, rinnovabile, sostenibile, e genera un ciclo virtuoso;
- la gestione dei flussi energetici viene ottimizzata in funzione delle necessità, favorisce il recupero e la ridistribuzione senza dispersioni;
- la costruzione rispetta gli standard energetici e di efficienza necessari per l'ottenimento del certificato Minergie;
- gli impianti utilizzano fluidi e materiali che non contengono sostanze inquinanti dannose per lo strato di ozono; l'impatto sul CO2 è neutrale per l'ambiente;
- la posizione in corrispondenza di un importante punto di interscambio con il trasporto pubblico permette di ridurre il numero di posteggi e gli spostamenti con i mezzi privati
Sì, anche le operazioni di scavo sono state pianificate in maniera tale da garantire la sostenibilità ambientale del progetto. Infatti si ipotizza che circa il 65% del materiale di sterro (residuo degli strati più superficiali del terreno) e circa il 25% del materiale di scavo (materiale presente più a fondo nel sottosuolo) sarà riutilizzato all’interno del PSE per riempimenti, modellamento del terreno e sistemazioni finali.
Comunque il materiale di scavo che non sarà utilizzato per i riempimenti nel PSE potrà essere destinato al riciclo, per la produzione di miscele e inerti da impiegare in altri progetti.
Inoltre si sta approfondendo la possibilità di integrare un impianto di vagliatura per il riciclo del materiale direttamente all'interno del sedime del PSE oppure nelle dirette vicinanze, per minimizzare il numero di camion che circoleranno durante il cantiere.
Sì. Per il riscaldamento e il raffreddamento del PSE sarà utilizzata solo energia rinnovabile sfruttando l'energia del Centro Svizzero di Calcolo Scientifico (CSCS) e l'acqua del Lago di Lugano.
Sul tetto degli edifici è prevista la posa di pannelli solari fotovoltaici per l'autoconsumo e per l'immissione nella rete pubblica dell'eccedenza. Inoltre, sono previsti recuperi energetici ad alta efficienza sia sugli impianti di ventilazione necessari per il ricambio igienico dell'aria sia per la maggior parte delle acque reflue prima di essere immesse nelle canalizzazioni comunali.
Sì. L'area sarà completamente riqualificata. Oggi, le strutture sportive sono circondate da posteggi e superfici in asfalto: con il nuovo progetto ci saranno aree attrezzate per il tempo libero e il relax e percorsi dedicati alla mobilità lenta. Ai contenuti sportivi si affiancheranno zone dedicate ad attività e fasce di età diverse: prati, campi da basket, pump track, street boulder, street workout, una piazza per gli eventi. Il parco urbano sarà perfettamente permeabile al pubblico da ogni lato e senza recinzioni. Sarà possibile godere della natura, dello sport e del tempo libero per qualsiasi comune cittadino.
Inoltre, via Sonvico sarà percorribile solo dai bus e quindi l'area pubblica sarà direttamente collegata con il bosco della collina di Trevano.
Sì. In tutta l'area del PSE è prevista una netta separazione tra i flussi pedonali e il traffico veicolare, a tutela di pedoni e ciclisti. Una rete di percorsi per la mobilità lenta e un’ampia passerella permetteranno di spostarsi fra le diverse aree del comparto creando, contrariamente alla situazione attuale, un piano orizzontale accessibile al pubblico da ogni lato.
Con il nuovo autosilo saranno realizzati 219 posti auto, una parte sarà affittata su base mensile, gli altri saranno pubblici. Inoltre vi saranno diversi autosili con parcheggi dedicati alle attività: 35 per la torre est, 65 per la Polizia e 56 per lo stadio e il palazzetto dello sport. L'edificio con contenuti privati avrà 175 parcheggi.
Sì. A beneficio del quartiere di Cornaredo e dei suoi abitanti è previsto un ulteriore potenziamento del trasporto pubblico; a nord del PSE sarà creato un nuovo nodo intermodale. Il trasporto pubblico urbano sarà completato grazie alla nuova tratta della rete tram-treno, che andrà dal centro fino a Cornaredo. Sarà quindi facile raggiungere il PSE con i mezzi pubblici per lavoro, per svago, per gli eventi sportivi, le manifestazioni e molto altro.
No, la realizzazione del PSE non produrrà ripercussioni negative sulla circolazione stradale. In particolare il progetto rispetta l’indice di mobilità del piano regolatore, che impone un limite al traffico massimo nel comparto appositamente per non sovraccaricare la rete stradale circostante.
Durante il cantiere il numero massimo di movimenti previsti dal PR non sarà nemmeno raggiunto.
La tappa finale di edificazione sarà concretizzata dopo la realizzazione della nuova rete stradale NQC, appositamente sviluppata per servire logisticamente i nuovi contenuti del PSE. In particolare il nuovo collegamento sotterraneo con il P+R permetterà un agevole innesto da e verso nord.
No. L'inserimento del progetto nel paesaggio è ottimale e favorisce uno sviluppo armonioso di tutto il comparto. Le cosiddette torri sono alte 45 metri, distribuite su 12 piani (a titolo di paragone, la casa torre dell'architetto Rino Tami, costruita nel 1957 a Cassarate, è alta 58 metri), mentre gli edifici lungo via Trevano avranno un'altezza di 29,5 metri e 9 piani. La costruzione in altezza permette un uso parsimonioso del suolo, a beneficio del suo utilizzo per scopi pubblici.
Inoltre, il Piano regolatore del Nuovo Quartiere Cornaredo a nord dell’area del PSE permette già di realizzare edifici alti fino a 60 metri.

Foto ©Cruz y Ortiz – Giraudi Radczuweit architetti